Duelli by Andrea Bocconi

Duelli by Andrea Bocconi

autore:Andrea Bocconi [Bocconi, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Seconda parte

(Giappone, XVII secolo)

STORIA DEL MAESTRO MURAMOTO E DI UN ALLIEVO INDEGNO

Tre samurai posano nelle loro armature (dallo studio di Kusakabe Kimbe, c. 1890) – Mondadori Portfolio/Akg-images

Ho scoperto che la via del samurai è la morte.

JŌCHŌ, Hagakure

Il giovane si muoveva incerto, con la katana sollevata sopra la testa. Una voce, un rumore, un soffio gli indicavano la direzione, ma questa cambiava sempre, come un vento incostante. Era bendato. L’uomo anziano gli girava attorno, si immobilizzava in un angolo, gli si accovacciava davanti. Il giovane si voltò di scatto e colpì: un vaso si ruppe in mille pezzi, l’acqua gli bagnò i piedi. Restò impietrito, con la spada davanti a sé.

Con un colpo secco il Maestro lo disarmò. La spada del giovane finì due metri più in là.

«Levati la benda. Avevi dimenticato quel vaso? Eppure è sempre stato lì.»

Le parole intrise di collera.

Il ragazzo raccolse tutti i frammenti del vaso, poi si precipitò ad asciugare in terra con un lembo della sua veste. Ora sembrava davvero un cieco che ha perso la strada.

«L’hai ucciso. L’hai fatto a pezzi. Non potrà più nuocere a nessuno. Riprendi la tua spada. Nella battaglia saresti tu a morire, perché non ti accorgi di niente, non senti.»

Il giovane ascoltava a capo chino.

«Devi essere sempre attento. Morire senza la spada in mano è grande disonore per un samurai.»

«Io credevo…»

«Non c’è niente da credere. E soprattutto non c’è niente da dire.» Ora parlava a voce bassa: «La tua testa cammina separata dal corpo. A quest’ora saresti morto, magari proprio così, con la testa da una parte e il resto da un’altra. Una morte indegna di un samurai».

L’allievo era immobile adesso, lo aveva invaso una profonda tristezza: si vedeva nel suo viso, nelle spalle, nelle gambe prive di forza. Ora c’era tutto: cuore, mente e corpo. La voce gli uscì da molto lontano, un alito, un sussurro appena udibile:

«Sì, Maestro.»

Passò la primavera del 1612, passò la breve estate della montagna. La vittoria di Leyasu Tokugawa nella battaglia di Sekigahara aveva portato la pace, che sarebbe durata più a lungo di quanto nessuno osasse sperare. Il fiore di malvarosa, blasone del clan, avrebbe sventolato per quasi tre secoli sulla terra del Sol Levante, e lo shogun sarebbe sempre stato uno del clan. A Sekigahara il sangue aveva intriso la terra e colorato i fiumi, duecentomila guerrieri si erano combattuti con ferocia, Tokugawa aveva trionfato definitivamente sui clan nemici. Muramoto era orgoglioso di aver combattuto la più grande battaglia della storia del Giappone.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.